It 8a - Il Dosso Sassello


Pieve D’Idro – Dosso Sassello – Passo di Costa Verde – Tre Capitelli – Pieve D’Idro

 

Tempi di percorrenza   :   ore 3        (ore 5 anello lungo)

Dislivello in salita       :   630 m       (1000 m anello lungo)

Difficoltà               :   E               (EE anello lungo)

Segnaletica             :   - da Pieve d'Idro al Dosso Sassello, strisce bianco-rosse del sentiero       n.457
                                             e del “Sentiero Baremone n° 1;

                                           - dal Dosso Sassello ai Tre Capitelli,                                                     n.458;

Come arrivare alla

partenza                :  sulla statale 237 del Càffaro, in località Pieve Vecchia d’Idro, lasciamo l’automobile nel parcheggio adiacente al distributore di benzina ed alla chiesa di S. Maria ad Undas.

Le escursioni 8a e 8b interessano la lunga dorsale che delimita la sponda occidentale dell’Eridio nel tratto compreso tra Pieve Vecchia ed Anfo; la catena montuosa, isolata verso ovest dal profondo intaglio della Val Canale, presenta una prima elevazione col Dosso Sassello, segue una depressione al Passo di Costa Verde, quindi raggiunge la quota massima col M. Paghera a 1125 m.

A dir poco eccezionale l’aspetto panoramico dei due itinerari sui quali, verso Est, ci accompagnano mutevoli vedute dell’Eridio, mentre verso Ovest ci sovrastano le più alpine Piccole Dolomiti Bresciane.

Abbiamo pensato di suddividere l’itinerario in quanto, se l’ascensione al Dosso Sassello concede una bella e facile gita adatta a tutti, più impervia appare la salita al Paghera (che comunque può essere raggiunto senza difficoltà salendo da Anfo).

A seconda della propria preparazione, della stagione e del tempo a disposizione, decideremo se effettuare separatamente le gite, di per sé abbastanza brevi, o un anello lungo comprendente l’intera traversata Pieve Vecchia-Anfo; si compie, in tal modo, la prima parte del Sentiero Baremone n° 1, la lunga traversata le cui estremità fanno capo alla Pieve Vecchia ed all’ex Portico di Montesuello sulla strada per Bagolino; la realizzazione della ciclo-pedonale in riva al lago tra Anfo e Pieve d’Idro ha reso possibile comodi rientri senza dover transitare sulla statale se non per brevissimi segmenti.

Attraversiamo la statale e, con pochi passi a sinistra, ci portiamo all’imbocco di una stradina asfaltata, dirimpetto alla strada che, dall’altro lato della statale, porta a Capovalle; la contraddistingue un paletto con frecce e le strisce bianco-rosse del sentiero n. 457 in comune con le segnalazioni del “Sentiero Baremone n°1” (SB n°1) del quale troviamo una vetusta tabella in legno alla prima curva a destra; ci si alza subito ripidamente fra le case periferiche della frazione mentre l’asfalto lascia il posto allo sterrato intervallato da tratti cementati, sempre immersi in bosco fitto. Oltrepassato un traliccio della linea ad alta tensione e la presa d'acqua dell'acquedotto comunale, la carrabile rasenta una casetta oltre la quale si trasforma in sentiero, un buon sentiero che con una sequenza di curve fra roverelle, carpini ed ornielli, ci permette di guadagnare rapidamente quota.

Il versante è ancora boscoso ma, verso la fine di un traverso a sinistra, la monotonia della salita è interrotta dalla presenza di un poggio panoramico facilmente individuabile alla nostra sinistra per la presenza sulla sommità di un tronco che funge da panca: ci appare un suggestivo scorcio del basso lago col caratteristico “Córen” (corno) di Lemprato. Continuando nell’ascesa sbuchiamo subito dopo, a circa 680 m di quota, su un ripiano delle Coste della Pieve, la cresta che discende verso Sud dal Dosso Sassello; le ottime indicazioni ci guidano a destra verso il Passo di Costa Verde per continuare la salita direttamente sul culmine del costone; poco dopo, ci si riporta sul ciglio del crinale in corrispondenza di un pulpito con nuove vedute sul sottostante lago mentre, verso nord, appare la nostra meta, la boscosa anticima del Dosso Sassello con la croce che si staglia nel cielo; essa costituirà il culmine dell’escursione in quanto il Dosso Sassello vero e proprio si eleva di qualche decina di metri a 1006 m come quotato sulle carte.

Sfioriamo un ripetitore telefonico (805 m, ore 0,50) mentre la vista si allarga sulla dentellata Corna Zeno e, alla sua sinistra, la pala rocciosa della Corna Blacca alle cui propaggini meridionali sono aggrappati i borghi di Presegno e Bisenzio; alla nostra sinistra sprofonda la Valle di Canale; aggiriamo una piccola elevazione camminando per pochi passi sul versante bacìo quindi ci riportiamo in cresta dove l’alberatura si apre in corrispondenza di una postazione di caccia. Procediamo sulle erte ondulazioni del crinale verso il Dosso Sassello che ora vediamo davanti a noi e, con un ultimo ripido strappo sul versante di Canale, raggiungiamo una selletta, appena accennata, da cui si scorge verso destra l’apertura della cima su cui è posta una grande croce di legno e un tavolo con panchina (980 m, ore 0,30-1,20); notevole il panorama che, verso Sud, si allarga a tratti della Valle Sabbia

Ritorniamo sui nostri passi e proseguiamo sul crinale che digrada dolcemente; il sentiero passa sulla sinistra di un costone roccioso e, dopo un tratto in falsopiano, si abbassa mentre compare davanti a noi la sagoma del M. Paghera; arriviamo ad una capanna di tronchi poco oltre la quale si gode per la prima volta di una stupenda vista sul medio lago coi promontori di Anfo, Vantone e Vesta; con un'ulteriore breve discesa ci caliamo al Passo di Costa Verde (922 m, ore 0,20-1,40).

NOTA: da qui si deciderà se proseguire la traversata o intraprendere la via del ritorno.

Come indicato dalle frecce direzionali, abbandoniamo la cresta e ci caliamo a destra sul sentiero 458 con direzione Tre Capitelli, facilitati in questa parte molto ripida da strette curve ricavate nel fondo erboso; su buona traccia si discende la Val di Fabe, aiutati dai sempre presenti segnavia nelle varie deviazioni che incontriamo nella parte bassa e sbuchiamo infine su una stradina che, sfiorato un traliccio dell’alta tensione, si innesta sulla statale in località Tre Capitelli, 300 metri a valle dall’omonima santella (392 m, ore 0,40-2,20).

Dobbiamo solo attraversare la strada (strisce pedonali) dalla parte opposta della quale un ripido viottolo ci conduce sulla sponda del lago ove si immette sulla pista ciclo-pedonale recentemente attivata; marciando comodamente, costeggiamo costantemente la riva, in piacevole ambiente caratterizzato dai salici che emergono dalle acque e da numerosa avifauna acquatica. Ad un certo punto è consigliabile deviare dalla pista sul sentiero che, fra la vegetazione, si avvicina ulteriormente al lago in un ambiente davvero suggestivo; contornando una piccola penisola, ci si ricollega in seguito alla pedonale che subito dopo, confondendosi temporaneamente con la spiaggia, aggira sulla sinistra il campeggio Venus. La stradina si interrompe poco oltre l’area attrezzata per picnic innestandosi sulla strada asfaltata nelle vicinanze dell’idrometro e della “galleria degli agricoltori”, ne percorriamo un centinaio di metri mantenendoci oltre il guardrail, quindi riprendiamo la ciclabile abbassandoci lievemente di nuovo verso le rive del lago; in breve notiamo a destra un piccolo parco giochi adiacente alla chiesa di S. Maria ad Undas dal quale, mediante una scala, saliamo al parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina (ore 0,40-3).




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